Tutti mi fanno la stessa domanda: E’ possibile eliminare il dolore, i pensieri negativi, la sofferenza, la paura… e chi più ne ha più ne metta?
E’ possibile eliminare i problemi della nostra vita?
Il punto è che non c’è una vera risposta a queste domande. Ogni giorno siamo sottoposti a una quantità di input esterni, cose da fare, difficoltà da superare…ed entriamo in un loop per cui qualsiasi cosa ci provoca dolore o ci fa stare male..
E molto spesso la differenza la fanno le persone..
Io ti dico questo: la differenza tra chi ha problemi e chi non ne ha è che la prima riesce a risolverli e la seconda no.
Tutti hanno dei problemi ma la differenza sta nel modo in cui ci si approccia alla difficoltà che si affrontiamo.
Magari ci sono quei particolari momenti della nostra vita in cui tutto sembra andare storto:
“Ci mancava anche questa! Tutto mi va male! Ci fosse una cosa che mi va bene nella vita!”
Purtroppo sprechiamo tante energie a lamentarci che tutto ci va storto quando a tutto c’è sempre una soluzione!
Vedi, intendo proprio questo: chi non ha problemi non è che non ne ha ma la differenza sta nel fatto che sa vedere la soluzione.
Non è facile, lo so… ma la meditazione mindfulness è molto utile per capire questo concetto.
Quando meditiamo riusciamo a vedere le cose con più chiarezza, tutto esce fuori e ci rendiamo conto che di fronte a un problema ci sono 2 fattori:
- Il problema in sé: che è inevitabile, non possiamo fare a meno che esista
- La nostra percezione del problema: che invece dipende unicamente da noi e spesso può fare la differenza!
Cosi avviene anche quando proviamo dolore. Il Buddha fece l’esempio di un uomo che viene trafitto da una freccia e subito dopo viene trafitto da una seconda freccia. Egli sente dolore da entrambe le ferite.
Metaforicamente:
- La prima freccia rappresenta il dolore fisico che inevitabilmente proviamo (mal di testa, mal di denti, mal di pancia, ecc…)
- La seconda freccia rappresenta invece la nostra reazione alla prima e come ci comportiamo nei confronti di questo dolore.
Secondo il Buddha infatti quando abbiamo una malattia sentiamo due dolori: quello fisico e quello mentale. Il primo è inevitabile, mentre il secondo no perché possiamo decidere di non farci colpire dalla seconda freccia.
Praticando la mindfulness riusciamo a interiorizzare questo concetto e a comprendere con più chiarezza i nostri pensieri!